La viticoltura di precisione

Che cosa è la viticoltura di precisione o sito specifica? Questo temine (a volte abusato) descrive la gestione informatizzata del più alto numero di informazioni possibili riguardanti non tanto un appezzamento quanto porzioni del medesimo: queste porzioni possono essere anche molto piccole, a seconda delle necessità che ci si è proposti di indagare, sino a giungere alla singola vite.

La ditta Spezia ha sviluppato due macchine per la viticoltura di precisione riconosciute:

Sfogliatrice a rateo variabile per vignetoSfogliatrice a Rateo Variabile Mod. 111 S VRT

Si tratta di una macchina rivoluzionaria che per prima avvicina il suo lavoro a quello della operazione manuale ove l’operatore (con un dispendio di 40 – 80 ore/ha contro 2 – 3 ore/ha della operazione condotta meccanicamente) sceglie le foglie da togliere soprattutto in funzione della più o meno eccessiva copertura dei grappoli.

Spandiconcime a rateo variabile della ditta SpeziaSpandiconcime a rateo Variabile Mod. VRT 150 “Claudio Pontremolesi”

La distribuzione differenziata all’interno del medesimo appezzamento deve fondarsi sulla informazione relativa alla localizzazione di aree a diverso fabbisogno. L’erogazione a volumi differenziati porterà a vantaggi sia da un punto di vista economico che da quello ambientale, oltre a consentire la ricerca di un miglior grado di uniformità all’interno del vigneto, auspicabile per motivi di qualità del prodotto finale e di migliore gestione meccanizzata di tutte le operazioni colturali, che traggono molto beneficio da situazioni di omogeneità vegetativa.

SeSemaforo-vendemmia-selettivamaforo Vendemmia Selettiva

La vendemmia meccanizzata prevede la raccolta dell’uva percorrendo i filari dell’impianto con una apposita macchina che con la sua azione distacca l’uva convogliandola verso opportuni contenitori al bordo della medesima. Tutte le macchine in commercio prevedono di effettuare questa operazione agendo in maniera uniforme sull’intero filare raccogliendo quindi tutta l’uva presente.

 


Nella viticoltura, soprattutto quella collinare, si verifica di frequente che all’interno del medesimo vigneto si ritrovino aree contraddistinte da differenti composizione e struttura del terreno, dalla presenza di umidità, da diversa illuminazione e microclima: a queste diversità la coltura risponde di conseguenza, evidenziando differenti stati di espressione fisiologica. Il vigore vegetativo è la più evidente di queste risposte.

Il grande traguardo della viticoltura di precisione è quello di conoscere lo stato, la salute, il vigore e le necessità fisiologiche delle viti appartenenti a differenti zone del vigneto cui saranno state individuate le precise coordinate geografiche (operazione detta di georeferenziazione) ed adeguare le tecniche colturali in maniera puntuale alle esigenze, in modo che siano gli strumenti informatici ad aiutarci a gestire in maniera ampiamente automatizzata un enorme numero di piante. In tal senso queste tecniche hanno potuto svilupparsi grazie al Sistema di Posizionamento Globale (GPS).

Mappe di vigore dei vigneti

Richiedici le mappe di vigore georeferenziate del tuo vigneto. Tutte le informazioni sul nostro sito dedicato alla viticoltura di precisione

Le nuove frontiere sono rappresentate da un lato dal telerilevamento, sulla scorta del quale possono essere costruite mappe tematiche georeferenziate indicative dello stato vegetativo del vigneto (e di conseguenza carte di prescrizione di operazioni colturali di diverso valore in zone del vigneto non omogenee tra loro), dall’altro dalla possibilità di gestire queste operazioni colturali a rateo variabile in maniera automatica attraverso la comunicazione con il GIS aziendale condotta con i moderni mezzi telematici quali GPRS od altri.

Come si costruisce una mappa di vigore: da un aeromobile (aereo, elicottero, satellite spaziale) viene ripresa una immagine del suolo con una speciale fotocamera multispettrale: per ogni pixel della immagine si rileva per mezzo di appositi sensori l’intensità di riflessione della luce solare da parte della vegetazione; lo scopo del telerilevamento iperspettrale è riuscire a stabilire una corrispondenza tra la quantità e la qualità della energia riflessa o emessa e la natura o lo stato dei corpi, o delle superfici, dai quali l’energia proviene.

La percentuale di energia radiante incidente che viene riflessa (riflettanza) è determinata dalla struttura geometrica delle superfici, dalla natura e dalla composizione dei corpi (influiscono sulla riflettanza, per esempio, il contenuto in acqua di un terreno o di una vegetazione oppure il contenuto di particelle solide in sospensione in un corpo idrico) e dall’eventuale presenza di pigmenti. La clorofilla assorbe fortemente l’energia radiante a lunghezza d’onda intorno a 0,45 μm (blu) e a 0,65 μm (rosso), mentre riflette la radiazione verde, intorno alla lunghezza d’onda di 0,55 μm e, in misura ancora maggiore, nella regione dell’infrarosso vicino.

Questi dati possono essere elaborati in diverse maniere. Già da molti anni ricercatori statunitensi avevano proposto un indice (NDVI = Normalized Differential Vegetation Index) che si è rivelato uno strumento solido e sufficientemente affidabile per rappresentare la situazione fisiologica della vite ed è quello oggi più largamente utilizzato nelle applicazioni commerciali.

Normalmente a zone di basso vigore corrisponde una produzione in uva più bassa quantitativamente con migliore qualità e maturazione anticipata, il contrario nelle zone ad alto vigore.

Mappa di vigoreLe mappe di vigore possono essere quindi utilizzate per effettuare scelte vendemmiali in un vigneto oppure in un grande comprensorio (per esempio per i soci di una cantina sociale ove la programmazione della vendemmia è sempre un annoso problema di difficile soluzione). Le mappe tematiche di interesse del viticoltore (oltre all’indice di vigore NDVI) possono essere le più svariate e riguardare le rese per superficie, acidità , zuccheri, polifenoli, antociani etc. Una grande opportunità oltre alla vendemmia per l’utilizzo delle mappe di vigore è costituita dalla possibilità di compiere operazioni colturali del vigneto non in maniera generalizzata su tutto il medesimo ma in maniera mirata, eventualmente a macchina con la tecnologia VRT (tecnologia a rateo variabile): si può parlare di macchine per agricoltura di precisione quando esse siano dotate di una “Intelligenza Geografica”, ciò possano erogare prestazioni differenziate in base al punto in cui sono localizzate, sulla scorta di una mappa di prescrizione caricata a bordo oppure a sensori che operino in tempo reale.

La nostra società Spezia Srl, in collaborazione anche con Antinori Agricola e Same ha sviluppato il primo spandiconcime per vigneto a rateo variabile destinato ad una produzione di serie.

Supponiamo di poter mettere in campo macchine per la lavorazione aerea della chioma a dose variabile. Le macchine vendemmiatrici potranno essere attrezzate per separare a monte l’uva di migliore qualità dall’altra, Braud New Holland ha conquistato il Palmares dell’Innovazione al SITEVI di Montpellier 2009 con una applicazione di questo tipo.

Come abbiamo visto da questa disamina al momento il mercato offre solo alcuni spunti applicativi, peraltro già in grado di prefigurare le immense potenzialità nascoste in tale tipo di applicazioni, ed ora si attende l’interesse e la risposta da parte dell’utenza finale in modo tale da creare quel circolo virtuoso che renda la tecnologia, già disponibile, una reale opportunità pratica in grado di garantire al viticoltore benefici tangibili a fronte di costi sostenibili ed in continuo calo.

Per questo motivo Spezia Tecnovict ha voluto creare alcuni anni fa AGRIPRECISIONE.IT: un sito che vuole essere non solo una mera vetrina di prodotti e servizi, ma un luogo dove i tecnici possano documentarsi scientificamente sullo stato dell’arte di questa tecnologia e dove possano conoscere la nostra proposta commerciale riguardante servizi e prodotti che rigurdano tutte le fasi operative: dalla fornitura delle mappe tematiche, alle elettroniche per il loro utilizzo, alle macchine operatrici, siano esse di nuova costruzione come modificazioni di macchine già esistenti e rese adatte ad operare in tecnologia a rateo variabile, la nuova frontiera della agricoltura.